Il caso UMMO e gli alieni di Wolf 424

UMMO il caso analizzato da Stefano Breccia.

La storia degli UMMO comincia molto tempo fa, ma a partire dal 1965, centinaia se non migliaia di fisici, di ingegneri, di biologi, di astronomi, di interessati al fenomeno UFO, un po’ in tutto il mondo, iniziarono a ricevere strane lettere, scritte in varie lingue, e spedite praticamente da ogni parte del globo.

Gli autori si qualificavano come extraterrestri, provenienti dal pianeta UMMO, orbitante attorno alla stella lumma, che loro immaginavano (senza peraltro esserne sicuri) coincidente con Wolf 424 (costellazione della Vergine).

I contenuti delle missive erano i più vari: si andava dalla storia della loro civiltà, alla storia del loro arrivo sulla Terra, (questa con numerosi spunti assai spassosi!), a veri e propri trattati di biologia, di matematica, geometria e fisica, ad esempi di tecnologia applicata, al confronto fra il loro modo di vivere ed il nostro, a paralleli fra religioni, filosofie, politiche.

Per lo più una stessa lettera veniva inviata in copia a decine di destinatari diversi (spesso le singole copie erano ribattute ex novo). Ad oggi, il corpus ummita è enorme: non contando le copie multiple, si giunge a più di 10.000 pagine (solo la descrizione della loro lingua supera le 2.000 pagine). Tranne eccezioni numericamente irrilevanti, quasi tutte queste comunicazioni sono state in spagnolo, per cui il castigliano è, in un certo senso, la lingua ufficiale nel contesto ummita. Le frequenti parole o intere frasi scritte nella loro lingua sono sempre in tutte lettere maiuscole.

Gran parte del testo inserito di seguito è il risultato dell’esame di lettere che sono ormai diventate un classico (è state inviate a centinaia di persone). Stefano Breccia quando scrisse questo libro “Contattismi di Massa” decise di non tradurre queste lettere perché considerava il castigliano una lingua facile da intuire, ho inserirò una di queste (la più lunga) in formato  PDF per guadagnare un po’ di spazio. Non muoio dalla voglia di tradurla (sono 6 pagine, circa 3500 caratteri) ma potrei farlo in futuro chi lo sa.

Stefano Breccia..

La lettera precedente è uno dei tanti esempi di presentazione da parte degli ummiti, tutte più o meno simili fra di loro. Un errore “classico”, nel senso che è sempre presente in questa lettera iniziale, consiste nel misurare l’accelerazione di gravità in m/sec, piuttosto che in m/sec², come sarebbe dovuto; dato che in altri contesti le accelerazioni sono misurate correttamente, si ha l’impressione che tutte le lettere di presentazione siano copie derivate da un originale unico, nel quale figurava questo errore. Sempre in tutte le lettere di presentazione è presente un altro errore, allorché si descrive la magnitudine visuale apparente di UMMO; questa, si dice, dovrebbe essere attorno alla 14ma grandezza; dato però che esiste fra UMMO e la Terra una gran quantità di polvere cosmica, la magnitudine apparente dovrebbe essere compresa fra 12 e 13; al contrario, la scala delle magnitudini astronomiche è inversamente logaritmica, per cui ad una luce più fievole corrisponde una magnitudine maggiore, non minore!

Un’altra incongruenza si trova allorché si parla di UIW. L’unità temporale chiamata UIW viene definita pari a 3.09 secondi, mentre precedentemente si era detto che il giorno su UMMO dura 600 UIW, pari a 30.03 ore, dal che parrebbe che un UIW corrisponda invece a poco più di 180 dei nostri secondi. Non sapendo bene che cosa sia l’isotopo denominato Torio WAEELEWIWWOAT non è facile fare confronti, ma probabilmente la spiegazione più ovvia consiste nel far risalire l’errore all’estensore del testo: un UIW sarebbe pari a 3.09 minuti primi, non secondi.

Qualunque comunicazione scritta terminava recando, a mo’ di firma, il simbolo di UMMO, impresso con una sorta di timbro; è un simbolo assai simile alla Ж dell’alfabeto cirillico, o, in alternativa, a due parentesi racchiudenti una croce )+( .

Caratteri UMMOcaligrafia-ummita

Tutto ebbe inizio…

Fra il 5 ed il 7 febbraio 1934, una nave norvegese, al largo di Newfoundland, effettuò delle prove di comunicazione in codice Morse, sulla frequenza di 413.44 MHz. I segnali attraversarono la ionosfera, e furono captati, 14 anni più tardi, dagli abitanti di UMMO (Wolf 424, sostengono, dista appunto poco più di 14 anni luce dalla Terra). Nonostante la brevità del messaggio (6.8 minuti), gli ummiti ne riconobbero la natura artificiale, e determinarono le coordinate galattiche del punto di emissione. La stella in questione venne da loro battezzata GAA (= “quadrato”) dato che l’immagine ottenuta dal segnale ricordava l’espressione analitica di questa figura geometrica. Si è scoperto in seguito che solo un certo Theodore T. Polk, di Pittsburg (Pennsylvania), era a conoscenza del significato di questo nome. Purtroppo Polk è morto senza voler rivelare quanto sapeva. Si trattava del primo esempio di una civiltà diversa, e ciò fece enorme scalpore. Si decise pertanto di inviare una spedizione di esplorazione.

Lo spazio, essi sostengono, ha natura decadimensionale, e la distanza reale fra Iumma ed il Sole è soggetta a cambiamenti vistosi, a causa della dinamica di tale struttura; solo saltuariamente questa distanza riesce a scendere attorno ai tre anni luce, ed è quindi alla portata delle loro navi. Il 7 febbraio 1949 due astronavi giunsero alla periferia del sistema solare. L’intensa emissione elettromagnetica da parte della Terra permise agli esploratori di identificare questo pianeta come base di una civiltà evoluta; peraltro venne fatta dapprima una visita a Marte; circa il nostro pianeta “fratello” i signori hanno dichiarato:

En este premer examen realizado a una distancia de 290 KOAEE (25.926 kms), un KOAE equivale a 8,7 kilómetros aproximadamente, se revel6 la existencia de una Atmósfera no suficientemente densa como para permetir el desarrollo exterior de Seres Pluricelulares Complejos. Las huellas de mùltiples impactos de meteoritos y la estructura cristalina del suelo comprobada por nuestros instrumentos de sondeo a distancia, revelaron la ausencia de una vida bacteriológicamente activa productora de descomposici6n de ese suelo, al menos en las pequefias zonas exploradas. Posteriormente hemos descubierto en este OYAA no solo Formas

Proteicas y Aminoàcidos, sino seres Unicelulares y Pluricelulares vegetales sencillos (No tardaràn ustedes en comprobarlo).

Purtroppo, quest’ultima affermazione (“UMMO: La increible verdad” – 1985) non si è ancora verificata, a quanto se ne sa. Per contro, c’è qualche cosa che non torna nei conti: se veramente un KOAE equivale a 8.7 km, 290 KOAEE sono 2523 km; la cifra fra parentesi, 25.926 kms, è sbagliata sia che si assuma il punto come separazione delle migliaia che come separatore frazionario. La spiegazione più ovvia è che sia sbagliato 8,7: se si assume che un KOAE valga 87 km, allora l’altezza di esplorazione risulta pari a 25,230 km, abbastanza in linea con quanto dichiarato. Certamente 25 mila e passa chilometri sono una bella distanza, un po’ meno di un decimo della distanza della Luna dalla Terra, ma si può immaginare che gli strumenti dei nostri amici siano sufficientemente sensibili.

Tornando alla prima spedizione, passato Marte, gli Ummiti si diressero quindi alla nostra volta. L’esplorazione durò appena 4 ore, e si svolse 54 chilometri al di sopra della cittadina svizzera di Montreux. Al ritorno su UMMO, si iniziò ad esaminare il voluminoso materiale raccolto (sunteggio la lunga descrizione).

Erano stati avvistati aerei, strade e ferrovie (di queste ultime non si comprese la finalità). Dato che le case su UMMO sono semisotterranee, inizialmente le costruzioni avvistate vennero identificate come fabbriche.

Un primo mistero fu la scoperta di strutture tubolari verticali negli edifici, strutture tubolari orizzontali nei veicoli, e piccole strutture tubolari in bocca ad alcuni esseri umani: queste strutture avevano sempre qualcosa a che vedere con un aereosol scuro, la cui analisi chimica rivelò ossidi di carbonio, idrocarburi e catrame, aereosol che venne inizialmente identificato come una sorgente di energia. Gli umani dotati di tali cilindri (sigarette) furono inizialmente creduti automi, che traevano la loro energia da quella miscela di gas, poi furono identificati correttamente. Evidentemente, pensarono gli ummiti, gli esseri umani non potevano vivere in un’atmosfera di azoto ed ossigeno, ma avevano bisogno di correggerla con l’addizione di composti di carbonio, il che avrebbe posto problemi non trascurabili ai membri di una futura spedizione d’atterraggio. Inoltre non era chiara la contemporanea presenza di umani dotati di sigarette e di altri che ne erano privi.

L’analisi delle emissioni elettromagnetiche aggiunse ulteriori problemi: alcune erano chiaramente modulazioni di segnali acustici (e si scoprì con terrore che esisteva una moltitudine di linguaggi diversi). Altre erano modulazioni di segnali apparentemente binari (Morse e Telex), e si dedusse che per le comunicazioni su larga scala gli umani facessero uso di una lingua universale binaria (che non si riuscì a comprendere); altre, infine, a banda larga, erano del tutto incomprensibili. Si pensò che queste ultime (segnali video, si sarebbe scoperto molto più tardi) costituissero un ulteriore linguaggio utilizzato solo in alcune aree del pianeta.

Si tentò infine, senza peraltro riuscirvi, di determinare se la struttura delle proteine fosse destrogira o levo gira, e questo insuccesso faceva prevedere altri pericoli per una eventuale spedizione futura. Si decise comunque di proseguire in questa direzione, e fu organizzata una spedizione composta da sei membri (fra cui due donne), esperti rispettivamente in biologia, psicologia, struttura della materia, comunicazioni, sociologia e patologia della digestione.

Il 28 marzo 1950, alle 4: 17:03 GMT, tre astronavi toccarono terra sulle Alpi della Bassa Provenza, nelle vicinanze del picco Cheval Blanc, sulle sponde del fiume Bleone a 2322.95 ‘metri al di sopra del livello del mare (notare l’assurda accuratezza dei dati, peraltro costante nelle comunicazioni ummite). Va notato che, nei pressi del Cheval Blanc, esiste un solo punto che soddisfa le (numerose) descrizioni fatte dai nostri. Chiunque abbia stilato la relazione dell’atterraggio, e dei primi giorni passati nella zona, doveva quanto meno essere perfettamente al corrente della struttura orografica del picco. Per la cronaca, la mappa in appendice mostra il punto in questione. Non è chiaro secondo quale logica sia stato scelto proprio questo punto.

La spedizione era composta da sei persone, quattro uomini e due donne, quasi tutti decisamente giovani. La presenza di un’esperta in patologia della digestione era dovuta, all’incertezza sull’orientamento delle proteine. In particolare, i membri del gruppo erano:

OEDEE 95, hijo (figlio) de OEDEE 91: DIRECTOR DE LOS EXPEDICIONARIOS.

Especialista en BAAYIODUII (biologia) entonces con 31 afios terrestres de edad.

UURIO 79, hijo de IYIA 55, Experto en BIIEUIGUU (Psicobiologia humana), entonces con 18 afios terrestres de edad.

INNDO 33, hija de INNDO 29, Experta en DOLGAA GOO (Fisica de la Estructura de la materia), con 18 afios terrestres de edad.

ODDIOA l, hijo de ADAA 65, Especializado en AYUU WADDOSIA (Comunicaciones), de 78 afios terrestres de edad.

ADAA 66, hijo de ADAA 65, Técnico en AYUYISAA (Sociologia) de 22 afios terrestres de edad. Unico hermano nuestro fallecido en la Tierra. Murió el 6 de Noviembre de 1967 en Yugoslavia, victima de un accidente; su cuerpo no pudo ser recuperado.

UORlI 19, hija de OBAA 7: Experta en Patologia del Sistema Digestivo. De 32 años terrestres de edad.

La gente di UMMO a un corpo la cui morfologia fisiologica è analoga a quella di Homo sapiens della terrestre. L’umano terrestre si differenzia dall’ummita solo per piccole differenze (secondo le lettere inviate).

In un’alta percentuale di abitanti del pianeta UMMO, possiede l’organo di fonazione atrofizzo dall’adolescenza, quindi la glottide umana subisce un processo di sclerosi, che disabilita l’espressione verbale acustica. Tuttavia usano alcuni speciali dispositivi (amplificatori di deboli frequenze emesse), per aggirare il problema.  [Nota: l’articolo continua, in basso a sinistra trovi i pulsanti numerati che ti consentiranno di proseguire la lettura]

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