Coltivare piante e ortaggi sulla Luna

Coltivare piante e ortaggi su altri pianeti per cambiare l’habitat

Il prossimo anno, la NASA cercherà di far crescere ortaggi sulla Luna come parte di un progetto facente parte di colonie future.

Sono passati oltre cinquant’anni da quando l’uomo riuscì con esito ad inviare il primo oggetto sullo spazio. Era il 4 ottobre del 1957 quando l’Unione Sovietica mise in orbita Sputnik 1, il primo satellite artificiale dal peso di 81 kg. L’anno successivo gli Stati Uniti mettono in orbita Explorer 1. Furono quelli gli anni dove prese inizio l’era spaziale, dove, più tardi costruirono capsule orbitali (Programma Mercury USA) e tanti altri mezzi spaziali che permisero l’atterraggio sulla Luna e l’esplorazione del nostro sistema solare (vedi Voyager).

L’esplorazione spaziale è nel DNA umano ed è proprio per questo che la Luna e Marte sono due pianeti presi di mira da scienziati, astronomi e aziende private. In base alle possibilità umane si studia come l’uomo potrebbe colonizzare un giorno i pianeti più vicini alla Terra. Da quel poco che ne sappiamo su Marte l’uomo non è in grado di respirare se non artificialmente, tant’è che esistono progetti che puntano a modificare l’atmosfera del pianeta rosso, creando un presunto effetto serra. Noi non sappiamo che cosa stia realmente accadendo su Marte, potrebbero fare qualsiasi cosa, tanto ne rimarremmo sempre all’oscuro, potrebbero lanciare ad esempio una o più testate nucleari (ammesso che glielo permettano) magari scavando nel sottosuolo marziano per nascondere un’eventuale spettacolo pirotecnico, anche se poi in realtà potrebbero fare passare un’esplosione per un impatto di un asteroide (tra l’altro a fine 2014 una cometa dovrebbe sfiorare Marte), tutto è possibile, o impossibile, come preferite.

Ma ammettiamo che le notizie checi vengono date riguardo la Luna e Marte siano veritiere, e che non ci venga quindi nascosto nulla, per far si che l’uomo sopravviva in altri pianeti dove l’atmosfera è differente dalla nostra è necessario creare un ambiente vivibile. Costruire basi sulla Luna, o Marte, per una futura colonizzazione è sempre stato uno degli obbiettivi dell’uomo “conquistatore”. Per rendere possibile tale progetto bisognerebbe costruire una sorta di serre che permettano la crescita di vegetazione.

coltivare piante su altri pianetiSono stati inviati più di 500 astronauti nello spazio, ma solo 24 hanno oltrepassato l’orbita terrestre. Il problema principale per una permanenza nello spazio è il cibo. Infatti, Valeri Polyakov, un cosmonauta russo, riuscì a permanere nello spazio per oltre 437 giorni dimostrando che l’uomo poteva spingersi oltre. Ma come dicevamo prima senza cibo non si sopravvive, e inviare il cibo ha il suo prezzo. Così la soluzione più ovvia è quella di creare degli spazi dedicati all’agricoltura.

Per capire se le piante riescano davvero a sopravvivere in condizioni estreme dove la gravità è differente da quella terrestre, quindi saranno più esposte alle radiazioni cosmiche e una minore pressione dell’aria, bisognerebbe testarlo. Fino ad oggi, per quel che ne sappiamo sono stati portati a termine esprimenti sulla ISS, ma nessuno sembra abbia mai tentato di far crescere, ad esempio, una pianta sulla Luna.

Ma uno scavo (tipo bunker) dove costruire serre nelle quali crescerebbero le piante grazie alla luce artificiale (pannelli solari). No e…? Eppure, se nessuno ha mai fatto un esperimento del genere vuol dire che non è così semplice come si pensa mah… sarà…

Analizziamo le basi necessarie per un progetto del genere:

Il suolo: Sono stati svolti più test che hanno già dimostrato che sia sulla Luna che su Marte è presente un suolo roccioso che può essere polverizzato e trasformato in terreno fertile, ma necessita l’aggiunta di materia organica e microrganismi.

L’acqua: Gli esploratori terrestri hanno bisogno di acqua anche ghiacciata sulla superficie della Luna, dove pare ci siano buone possibilità di trovarla dentro alcuni crateri. Riguardo Marte riuscire a trovarla nel sottosuolo sarebbe l’ideale, e non è detto che non vi riescano. Ricordo che su Marte centinaia di milioni di anni fa era presente acqua allo stato liquido. Ed è presente del ghiaccio sui poli, anche se una piccola parte.

L’aria: Le piante hanno bisogno di ossigeno e biossido di carbonio, per cui si dovrà studiare come risolvere questo inconveniente.

La luce del Sole: I giorni marziani sono simili a quelli terrestri, ma la luce solare è un po’ più debole. Per la Luna invece si potrebbe ricorrere, come si diceva prima ai pannelli solari, per esempio, considerando le lunghe notti lunari.

E bene, la NASA effettuerà una serie di esperimenti eseguiti da robot lunari, che avranno lo scopo di provare a far crescere alcuni tipi di piante più adatte allo scopo, utilizzando semi e sostanze nutritive. Avverrà dentro una piccola capsula che terrà l’operazione sotto controllo remoto grazie a telecamere e sensori integrati che successivamente invieranno i dati sulla Terra.

Le piante selezionate per l’esperimento sono il basilico, le rape e il crescione. Queste sono le piante più utilizzate scientificamente per lo studio della biologia vegetale.

Il primo esperimento si avvallerà dell’utilizzo di un cilindro contenente carta da filtro, nutrienti per le piante, circa 100 semi di crescione, 10 di basilico e 10 di rape. Il contenuto rimarrà asciutto fin quando non si innescherà un piccolo serbatoio d’acqua che umidificherà la carta avviando la germinazione. Nel contenitore c’è aria a sufficienza per cinque giorni e non verranno utilizzate lampade artificiali ma solo luce solare naturale che penetrerà da una piccola finestra.

germinazione
Utilizzato per testare questo procedimento sulla ISS

Esperimento riuscito, avvenuto a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) – [Immagine seguente]

iss esperimenti piante
ISS – esperimenti piante

Il carico utile sarà posto a bordo dil Moon Express Lander (MXL) progettato e costruito dalla società privata, Moon Express.

Saranno in grado di crescere determinate piante sulla Luna considerando che un giorno dura circa 28 di quelli terrestri e che quindi vi sono 14 giorni di luce e altrettanti 14 di buio?

Di esperimenti sulla Terra, in ambienti ostili come il Polo Nord, sono già stati eseguiti, lo stesso vale per le specie vegetali testate. Si è provato sulla ISS, e il prossimo anno cominceranno gli esperimenti sulla Luna e se tutto andrà per il verso giusto negli anni a venire molti degli esperimenti si concentreranno sullo sviluppo della flora in luoghi al di fuori del nostro pianeta, dove forse un giorno l’uomo inizierà la colonizzazione.

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