Atronomia: Sonda Russa con destinazione Phobos

Atronomia: Sonda Russa con destinazione Phobos

Notizia dell’ultima ora 13/11/11: Fallisce la sonda Russa con destinazione Phobos uno dei due satelliti di Marte, potrebbe cadere e si teme per la contaminazione radioattiva.

Quella che doveva essere la prima sonda interplanetaria Russa, degl’ultimi quindici anni, è rimasta bloccata nell’orbita intorno alla Terra per via dei problemi che ha creato l’accensione del motore che l’avrebbe fatta dirigere su Marte. E adesso cresce il timore di una possibile contaminazione radioattiva.

sonda russa phobos

La missione Phobos-Grunt si può dichiarare totalmente fallita.

Con 13505 kg di massa, la maggior parte combustibili ipergolici altamente tossici, il satellite si potrebbe convertire in uno dei più tossici rientrati nell’atmosfera terrestre. Non solo è fallita una missione spaziale assolutamente affascinante, ma anche il futuro di nuovo programma Russo di esplorazione planetaria, è appeso a un filo.
Phobos-Grunt è stato lanciato con successo martedì 8 novembre da un razzo Zenit-2SB dal cosmodromo di Baikonur ed ha raggiunto un’orbita iniziale bassa circa 210 x 350 km con un’inclinazione di 51,4°. La sonda doveva eseguire due accensioni in fase propulsiva MDU per abbandonare la Terra e dirigersi su Marte. La prima doveva avvenire due ore e mezza dopo il lancio e serviva ad elevare il satellite ad un’altezza di 4520 km. Subito dopo si doveva separare dal serbatoio di carburante per la fase MDU. Entrambe le operazioni dovevano avvenire, mentre sorvolava il Sud America, senza alcun contatto con le stazioni terrestri.
In assenza di copertura da stazioni fisse, entrambe le manovre sono state pre-programmate sul computer prima del lancio. Purtroppo, come sappiamo, non è mai avvenuta la prima fase. Le ragioni dell’errore non sono del tutto chiare, anche se la maggior parte delle fonti suggeriscono che la causa del fallimento dovrebbe essere ricercata nel computer centrale BKU. Alcuni informatori indicano che il computer è entrato in modalità sicura, ma no c’è nessuna conferma ufficiale di questo fatto.
Fu diffusa immediatamente la notizia del mal funzionamento, nonostante il silenzio delle autorità, si speculò dicendo di poter recuperare la missione dando nuovi comandi al computer della sonda. Ma non è stato facile, visto che si è solo potuto tentare di contattare con quest’ultimo mentre sorvolava le stazioni di terra russe, però poi si è saputo che solo una stazione era in grado di trasmettere i dati alla sonda, mentre le altre potevano solo ricevere dati. Questa stazione è la famosa IP-5 Saturn di Baikonur, utilizzata in numerose missioni spaziali. Tuttavia, il fatto è, che non è stato ancora confermato che la sonda abbia inviato alcun dato di telemetria.
Durante i giorni 10 e 11 (novembre), le stazioni dell’agenzia spaziale europea (ESA) che si trovano in Australia e Kourou (Guyana Francese) hanno cercato di contattare la sonda senza successo.
Mentre l’agenzia spaziale Russa si limitava a non diffondere alcuna notizia, nella giornata di ieri si è cominciata a prendere una piega più pessimista. Abbiamo saputo che la sonda è stata progettata in modo da risultare praticamente impossibile dal ricevere telemetria durante la prima fase della missione. A quanto pare, il computer BKU è stato programmato perchè la sonda possa ricevere ordini solo dopo aver effettuato la prima fase. A peggiorare le cose, si ritiene che il serbatoio MDU interferisce con l’antenna a bassa frequenza del veicolo. Se confermeranno questo punto, i tentativi di comunicazione dei giorni scorsi sono stati un corsa disperata contro il tempo, e che non hanno avuto nessuna possibilità di successo.
In un primo momento, Roskosmos affermò che la sonda aveva un’autonomia di tre giorni prima che le batterie si sarebbero scaricate, ma altri rapporti indicano che il termine reale è di due settimane. D’altra parte, alcune osservazioni di astrofili suggeriscono un possibile cambiamento orbitale della la sonda, sebbene non sia chiaro, se ciò sia dovuto all’influenza del sistema di propulsione o un semplice errore nei calcoli.
L’orbita della sonda è in questo momento di 206 x 340 kilometri, e va scendendo. Se non si riuscirà a ristabilire il controllo della sonda, Phobos-Grunt rientrerà nell’atmosfera terrestre
tra il 25 novembre e fine dicembre, a seconda delle fonti. Con un carico fino all’orlo di 13.505 kg di carburanti ipergolici (idrazina e tetrossido nitrógeno), la sonda potrebbe essere una dei satelliti più pericolosi rientrati senza controllo, di gran lunga superiore ai recenti episodi di UARS o ROSAT. E ‘vero che non sarebbe paragonabile all’incidente causato da Kosmos 954, ma avremmo davanti a noi una situazione di pericolo che potrebbe sommarsi alla alla perdita della sonda.
Infine, nei giorni scorsi sono aumentati i timori per un’eventuale contaminazione radioattiva dovuta a una piccola quantità di cobalto-57 che la sonda contiene in uno dei suoi strumenti (spettrometro Mössbauer). In origine, Phobos-Grunt sarebbe dovuta essere lanciata nel 2009. Da allora, voci su ritardi e problemi con diverse equipe che si occupavano della sonda, erano così numerose che non si sarebbe scommesso un centesimo sul’esito della missione. Il computer BKU ha dimostrato di essere una delle più grandi preoccupazioni del programma. A causa di diverse pressioni politiche, NPO Lavochkin decise di progettare un computer da solo, nonostante la mancanza di precedenti esperienze in sistemi simili. Fino ad allora, la società OKB Marte è stata responsabile di questo delicato compito. Tuttavia, in questi due anni NPO Lavochkin ha compiuto progressi significativi con il BKU e realizzato miglioramenti significativi alla sonda. Un possibile successo, seppur parziale, non sembrava più così inverosimile.
Phobos-Grunt, doveva essere la prima, di tutta una generazione di sonde Russe. La tecnologia impiegata in questa sonda si applicherà in una moltitudine di altri progetti destinati a studiare la Luna, Venere, gli asteroidi, il Sole e incluso Giove. Dopo questo duro colpo, l’unica cosa chiara, è che ci vorrà ancora molto tempo per vedere una nuova sonda spaziale Russa.

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