Pianeti: 2010 WG9 un oggetto che proviene dalla Nube di Oort

2010 WG9 un oggetto che proviene dalla Nube di Oort

2010 WG9 un oggetto che proviene dalla Nube di Oort, che prende il nome dall’astronomo Jan Oort che la riprese nel 1950, anche se in realtà, Ernst Opik, un altro astronomo già nel 1932 fece l’ipotesi che le comete probabilmente avessero origine da una nube situata all’esterno del nostro sistema Solare.

Della Nube di Oort si è discusso parecchie volte, le recenti comete compresa quella che dovrebbe farsi vedere entro fine anno, la famosa cometa ISON, pare provengano tutte dalla Nube di Oort. Ma c’è uno strano oggetto che sta attirando l’attenzione degli astronomi, si tratta di 2010 WG9.

2010 WG9 è stato osservato tra dicembre 2010 e dicembre 2012 da Inter-American Observatory Cerro e l’European Southern Observatory, in Cile, entrambi hanno rivelato una “particolare proprietà”, come specificato da un documento presentato al arXiv. L’oggetto ha una massa con un diametro di circa 100 km, con un’orbita estremamente eccentrica, e sembra sia diretto verso il nostro sistema solare a 70 gradi rispetto al piano orbitale della Terra. Gli astronomi sono convinti che questo oggetto sia rimasto intatto dalla formazione del nostro sistema Solare.

2010 WG9, proviene dalla Nube di Oort e si troverebbe dalle ultime osservazioni, oltre l’orbita di Nettuno. Molti di questi oggetti, definiti anche piccoli pianeti, come Plutone e Eris, non si allontanano mai dalla fascia di Kuiper. Questi oggetti sembrano essere troppo piccoli per essersi formati da un unico grande pianeta, ma al di là vi si trovano oggetti che hanno orbite estremamente insolite.

2010 WG9

Teoricamente, la Nube di Oort ha miliardi di piccoli frammenti di ghiaccio, che i giganti gassosi più grandi avranno gravitazionalmente scaraventato via, durante la formazione del sistema solare. Molto probabilmente, date le strane orbite ellittiche di alcuni oggetti, oltre il nostro sistema Solare ci sono altre stelle (nane brune) che disturberebbero l’orbita di questi ultimi, deviandoli, alcune volte, verso l’interno del nostro sistema Solare, un esempio sono le comete.

Le osservazioni di 2010 WG9 presentano un’opportunità unica per misurare le proprietà fisiche di un oggetto proveniente dalla Nube di Oort. Gli astronomi pensano che 2010 WG9, non sia mai entrato all’interno del nostro sistema Solare, quindi è considerato un’autentica reliquia.

Tuttavia la caratteristica di 2010 WG9 è che sembra non possedere materiale ghiacciato come tutte le comete, se fosse già entrato all’interno del nostro sistema solare, tutto si spiegherebbe con l’avvicinamento al Sole, che potrebbe aver consumato la sua coda ghiacciata, ma non è il caso di 2010 WG9. Per questo motivo, gli astronomi pensano che l’oggetto conservi una superficie incontaminata rispetto tutti gli altri che lo hanno preceduto.

Lo studio ha analizzato 2010 WG9 constatando che la sua superficie mostrava forti variazioni di colore durante la rotazione, il che indica che la superficie è “dominata da materiale carbonioso con alcune frazioni di organici polimerizzati”. Se questa variazione di colore è causata dalla sublimazione di una superficie ricca di metano, come con Plutone, non è ancora confermato.

2010 WG9 ha anche una rotazione estremamente lenta per essere un oggetto trans nettuniano. Si stima che per compiere un giro completo impiega 11 giorni terrestri.

Gli astronomi non possono prevedere fino a che distanza si avvicinerà. D’altro canto, non sarà neanche semplice inviare una sonda per investigare 2010 WG9, l’oggetto potrebbe non essere solo e si potrebbe andare incontro ad altri problemi che renderebbero difficile il suo approccio orbitale. L’osservazione telescopica a distanza con un telescopio come Hubble è probabilmente la scelta più plausibile.

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