Autoipnosi sogni e coscienza secondo Jane Roberts
Jane Roberts sulla coscienza umana e gli stati di trance autoindotti
Abitualmente la nostra coscienza si muove dal sé interiore all’ambiente circostante. Il più delle volte efficacemente perché, vivendo in un universo materiale, stabilisce una relazione con il mondo circostante. Ma sappiamo che l’universo è diverso da come viene percepito dai nostri sensi: pensate al tavolo che non è solido ma sembra esserlo perché noi lo percepiamo solido, anche se Questo non cambia la natura degli atomi e delle molecole che lo compongono.
Un’idea, per esempio, è vera e reale in ogni sua parte ma le sue dimensioni differiscono da Quelle di un oggetto materiale. Nel parlare di un’idea possiamo attribuirle «profondità» o «peso», ma non intendiamo la stessa profondità di un fiume e lo stesso peso di una mela. Le idee sono ampiamente svincolate dal tempo e dallo spazio. La nostra mente si occupa delle idee, ma i nostri sensi non le percepiscono. Anche se non le possiamo odorare o toccare, sappiamo che le idee esistono legittimamente. Senza idee non ci sarebbe progresso materiale perché Questo deve, innanzitutto, essere concepito come idea.
Le idee vengono dal sé interiore, Quella parte del sé così spesso da noi ignorata. Nel concentrare le nostre energie sugli oggetti materiali e la loro manipolazione, spesso dimentichiamo il sé interiore.
La realtà fisica viene distorta dai nostri sensi. Non conosciamo la realtà integra, quella non distorta dai sensi, perché chi è abituato a percepire le cose in due sole dimensioni non può interpretare, senza distorsioni, le informazioni che coinvolgono tre dimensioni.
Molto probabilmente non arriveremo mai a capire l’universo fisico attraverso gli strumenti fisici perché i rilevamenti così effettuati sono distorti come distorta è la percezione dell’universo. Abbiamo bisogno di un’altra struttura, un punto di riferimento che esuli dal nostro stesso sistema fisico. E questo potrebbe essere il sé interiore, quella parte del sé che esiste come esiste un’idea: dentro la materia fisica ma da questa in grande misura indipendente.
Se fosse vero, come sostiene qualcuno, che dovremmo vedere la materia come materializzazione o costruzione di azioni mentali, allora, uno studio sistematico della natura del sé interiore e delle capacità interiori dovrebbe consentirci di percepire la realtà come essa esiste nella sua forma più Q meno pura, non distorta dai sensi fisici.
Nonostante tutto il sapere l’uomo ancora non sa cosa sia la mente. n cervello fisico può essere esaminato con gli strumenti, è possibile simularlo fisicamente. È parte dell’universo materiale. Alcuni scienziati ritengono che non esista la mente come tale, che la parola «mente» sia solo un termine riferito alle funzioni del cervello. Ma è probabile che la mente sia solo una parte di noi immateriale, come le idee o le esperienze di natura psicologica. Neanche la contentezza esiste fisicamente, ma non per questo dubitate della sua esistenza. Neppure i sogni sono oggetti, ma questo non nega la loro validità.
La mente sembra essere una parte del sé interiore che non è solo fisico; e il cervello parte di quella mente che non è un oggetto dentro il corpo. La mente, quindi, svincolata dalla materia fisica, potrebbe essere quel punto di riferimento di cui abbiamo bisogno per percepire la realtà come essa esiste, indipendentemente dalle distorsioni dei sensi.
Le percezioni extrasensorìali, in molti casi, sono brevi immagini della realtà basilare. Anche perché, sapendo quanto sia artificiale il tempo fisico, piuttosto concepito a nostro vantaggio, non è una novità che le percezioni extrasensoriali agiscano come se il tempo che conosciamo non esistesse. Anche la nostra idea di tempo è distorta: il risultato dei nostri limiti percettivi. È possibile che la nostra concezione del tempo renda ancora più falsa la concezione della realtà.
Con l’aiuto dell’ipnosi il singolo individuo riesce ad utilizzare le capacità ed il potenziale innati di cui l’ego non è cosciente. Isolati dalle distrazioni esterne, questo stato di elevata concentrazione ci rende partecipi di certe realtà. In questi termini è uno strumento eccellente per studiare e sviluppare la personalità umana.
Analizzando esperimenti condotti tramite ipnosi ci si convince che lo stato ipnotico sia solo una variante dell’abituale stato di coscienza. E, considerando che ordinariamente tutti viviamo inconsapevolmente una leggera trance, questa può essere certamente considerata un aspetto normale della coscienza che potrebbe avere un potenziale di sopravvivenza non ancora scoperto.
Molti si domandano perché sogniamo e per quel che ne sapiamo durante il sogno la nostra personalità mostra un’attività volontaria tentando di risolvere i problemi compiendo altre azioni che abitualmente si ritengono proprie della personalità solo nello stato di veglia.
L’ipnosi non è altro che un metodo per aumentare le capacità di concentrazione. Con l’autoipnosi possiamo, per così dire, cambiare l’abito, cioè fare in modo che la nostra coscienza si concentri su elementi diversi dal solito. Con questo, comunque, io suggerisco di non provare ad ipnotizzare altre persone ma di sperimentare solo l’autoipnosi. Almeno fino a quando non conoscerete meglio l’intero argomento.
Probabilmente avete già vissuto una leggera trance senza rendervene conto. Quando vi concentrate su un problema isolandovi da ogni altra cosa siete, con molta probabilità, in una trance leggera. Spesso si è in leggera trance quando si guarda la televisione c tutta l’attenzione viene dedicata al programma trasmesso.
Ora potrete entrare in questo stato a vostro piacimento e trarre vantaggio dai suoi benefici. Esistono diversi modi per raggiungere questa condizione di concentrazione mentale. Descriverò quello che ho trovato più semplice, vantaggioso ed efficace. Questo stato di trance vi permetterà di rilassarvi fisicamente ogni qual volta lo desideriate.
Autoipnosi o stato di trance autoindotto:
Innanzitutto sedete in una poltrona comoda o stendetevi sul letto. Chiudete gli occhi. Cominciando dai piedi rilassate gradualmente lutti i muscoli. A voce alta o mentalmente ripetete che vi state rilassando. Ascoltate le parole della vostra mente. La suggestione è meravigliosamente efficace per rilassarsi: vi accorgerete che sta avendo effetto. Procedete con gli altri muscoli, passando alle gambe, alle cosce, ai glutei, ai muscoli addominali e a quelli dorsali per giungere, attraverso tutto il corpo e la spina dorsale, fino al collo.
Immaginate che questa distensione si allarghi alle spalle, giù per le braccia e i gomiti fino alle mani e le dita. Immaginate, poi, che lo stesso relax raggiunga il collo e le spalle fino alla gola, le mascelle, i muscoli facciali e la parte superiore della testa. In questo processo sentirete la tensione ed il nervosismo abbandonare gradualmente il vostro corpo.
All’Inizio impiegherete circa venti minuti per distendervi completamente, il tempo varia a seconda della vostra capacità di concentrazione. In seguito riuscirete ad ottenere lo stesso risultato semplicemente pensando di poterlo fare.
Quando usate l’autoipnosi non dimenticate di ripetere a voi stessi di poter uscire dalla trance in qualsiasi momento voi vogliate o dopo aver contato fino a tre.
È molto improbabile che una trance duri a lungo, ma è meglio prendere queste precauzioni. L’unica vera possibilità è che cadiate in un sonno naturale, per questo nella fase preparatoria è bene ripetere che non si cadrà nel sonno.Ma il vostro fisico sarà veramente rilassato, quindi non scoraggiatevi se le prime volte vi addormenterete: imparerete presto a mantenere il giusto stato. In questa condizione la mente è pronta e concentrata, il corpo rilassato e la mente libera da distrazioni fisiche.Potreste finanche dubitare di essere in leggera trance poiché qualche volta la differenza apprezzabile coscientemente è davvero minima. Ci sarà, comunque, un sottile cambiamento nel rapporto con l’ambiente fisico circostante. Avete gli occhi chiusi, sapete di essere in una stanza e dalla strada possono arrivare dei rumori.Se volete assicurarvi di essere in leggera trance, fatelo. Essendo all’inizio di questa esperienza potreste ricavarne maggior fiducia. In seguito vi accorgerete rete della sensazione provata dalla vostra coscienza. Questo è un test che potete fare: con gli occhi chiusi e dopo esservi rilassati ripetete a voi stessi di non potere aprire gli occhi. Ripetete fermamente a voi stessi che gli occhi si chiuderanno e che non riuscirete ad aprirli. Ripetete queste parole diverse volte e poi cercate di aprire gli occhi. Scoprirete con sorpresa di non riuscirei. Dopo aver avuto la certezza di essere in trance rimuovete la suggestione. Suggestionatevi pensando di poter aprire gli occhi, ma non fatelo altrimenti tornereste al normale stato di coscienza. Potete anche fare quest’altra prova: dopo esservi rilassati suggestionatevi che la forza e la potenza stiano percorrendo il vostro braccio destro. Se siete mancini fate questa prova con il sinistro. Tenete il braccio fermo in aria e ripetete ancora e fermamente la suggestione. Ripetete che il braccio si irrigidisce, rigido come una tavola. Ripetete di non poter piegare il braccio e che al tentativo di piegarlo questo diventerà ancora più rigido. A questo punto cercate di piegare il braccio e scoprirete che sarà rigido come una tavola. Rimuovete immediatamente la suggestione ripetendo che il braccio è morbido ed articolato e che si può piegare. A questo punto tornerà tutto alla normalità. La differenza è che tutti questi stimoli non vi coinvolgeranno minimamente.
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