Cinque casi tipici di bambini che ricordano una vita precedente

Cinque casi di bambini che ricordano una vita precedente testimoniando l’esistenza della reincarnazione

I seguenti casi sono stati selezionati da diverse culture per contribuire a rettificare la credenza secondo la quale casi di questo tipo si manifestano solo fra i Buddisti e gli Induisti. In ognuno di questi casi il soggetto, quando era ancora un bambino, fece delle affermazioni riguardanti una vita precedente e uno o più testimoni adulti confermano sempre che egli aveva fatto tali affermazioni proprio a quell’età.

Il caso di Gopal Gupta

Gopal Gupta nacque a Delhi, in India, il 26 Agosto del 1956. I suoi genitori erano membri della medio bassa borghesia con scarsa educazione. Non notarono alcunché di anormale nello sviluppo del figlio né nell’infanzia, né nella prima giovinezza.

Subito dopo che Gopal iniziò a parlare (fra i due e i due anni e mezzo), la famiglia ebbe un ospite a casa e il padre di Gopal chiese al figlio di portar via un bicchiere che l’ospite aveva usato. Gopal sorprese tutti dicendo: « Non lo prenderò. lo sono uno Sharma ». (Gli Sharma erano dei membri della casta più alta, i Bramini).

Ebbe poi un attacco di collera nel quale ruppe alcuni bicchieri. Il padre gli chiese di spiegargli sia il motivo della sua condotta che la sorprendente spiegazione che dava, e Gopal iniziò a riferire molti dettagli che riguardavano una vita precedente che sosteneva di aver vissuto in una città chiamata Mathura a circa 160 chilometri da Delhi.

Il bimbo spiegò che era il dirigente di una compagnia che commerciava medicinali, la Suck Shancharak. Disse che aveva una casa molto grande e molti servitori, una moglie e due bambini e che aveva litigato con uno dei fratelli che gli aveva sparato uccidendolo.

L’affermazione di Gopal secondo la quale egli, nella vita precedente, era stato un Bramino, avrebbe spiegato il suo rifiuto di prendere il bicchiere perché mai dei Bramini avrebbero maneggiato utensili che erano stati toccati da membri di caste inferiori. La sua era una famiglia Bania che apparteneva alla casta dei commercianti.

I genitori di Gopal non avevano alcun rapporto con Mathura e le affermazioni del figlio sulla vita precedente non suscitarono nessun particolare ricordo in loro. Sua madre non desiderava incoraggiare le dichiarazioni di Gopal sulla vita precedente e il padre, in un primo momento, rimase indifferente alla questione. A poco a poco, tuttavia, egli raccontò agli amici quanto Gopal aveva detto.

Uno di questi amici disse di ricordare vagamente che a Mathura vi era stato un omicidio che corrispondeva alle affermazioni di Gopal ma non incoraggiò un eventuale viaggio del padre per verificare le asserzioni del figlio. Nel 1964 accadde però che, in occasione di una festa religiosa, si recasse proprio a Mathura e, mentre era lì, trovò la Suck Shancharak Company e interrogò il direttore delle vendite sull’accuratezza delle affermazioni del figlio. Ciò che disse impressionò notevolmente il dirigente perché in effetti alcuni anni prima uno dei proprietari della compagnia aveva sparato e ucciso il fratello. L’uomo che si chiamava Shaktipal Sharrna, era morto alcuni giorni dopo l’agguato, il 27 Maggio 1948.

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Il direttore, come era da aspettarsi, informò la famiglia di Sharma della visita del padre di Gopal. Alcuni di essi, in seguito, visitarono Gopal a Delhi e, dopo aver parlato con lui, lo invitarono a far loro visita a Mathura, cosa che fece.

Durante queste visite a Delhi e a Mathura, Gopal riconobbe numerose persone e luoghi che erano noti a Shaktipal Sharma facendo anche delle affermazioni che indicavano una notevole conoscenza dei suoi affari. La famiglia di Sharma rimase stupita nell’apprendere da Gopal che Shaktipal Sharma aveva tentato di prendere in prestito dei soldi dalla moglie con l’intenzione di darli al fratello che, sebbene facesse parte della compagnia, era un litigioso spendaccione.

Shaktipal Sharma sperava, con questo, di blandire le richieste del fratello, ma la moglie non era d’accordo con questa forma di ripacificazione e aveva rifiutato il prestito. Il fratello montò su tutte le furie e uccise Shaktipal. I particolari di questa lite familiare non vennero mai pubblicati e non erano probabilmente conosciuti da nessun altro che non fosse della famiglia. (L’omicidio in sé, invece, venne ampiamente diffuso dalla stampa). La conoscenza di questi fatti mostrata da Gopal, le sue ulteriori affermazioni, ed alcune delle persone riconosciute da lui che erano note a Shaktipal Sharma convinsero i membri della famiglia di Sharma che Gopal era davvero la reincarnazione di Shaktipal Sharma.

Oltre alle sue affermazioni, Gopal mostrò un comportamento da ricco Bramino che risultava poco appropriato alla sua famiglia. Non esitava a dire agli altri membri che lui apparteneva ad una casta più alta della loro. Era restio a dedicarsi ai lavori di casa e ribadiva di aver avuto dei servitori per quello. Non beveva mai il latte da una tazza che qualcun altro aveva usato.

Il Dr. Jamuna Prasad, che lavorò con me per molti anni nei casi accaduti in India, iniziò a interessarsi dell’episodio nel 1965. Presi in mano il caso nel 1969 quando intervistai i membri delle due famiglie sia a Delhi che a Mathura rimanendovi in contatto fino al 1974.

Gopal non espresse mai un forte desiderio di recarsi a Mathura e, dopo esservi stato nel 1965, non chiese mai di farvi ritorno. Per alcuni anni dopo il 1965 egli visitò le due sorelle di Shaktipal Sharma che vivevano a Delhi. Poi tutti i contatti fra le due famiglie cessarono. Man mano che Gopal cresceva cominciò a perdere il suo snobismo da Bramino adeguandosi alle condizioni più modeste della sua famiglia. Gradualmente cominciò a parlare sempre meno della vita di Shaktipal Sharma ma almeno fino al 1974 suo padre mi disse che ancora se la ricordava.

Il caso di Gopal mi sembra molto significativo particolarmente se confrontato con le possibilità che aveva di ottenere per via normale tutte quelle affermazioni sulla vita e sulla morte di Shaktipal Sharma, È vero che Shaktipal Sharma apparteneva ad una famiglia molto nota a Mathura e che il caso di omicidio ebbe molta risonanza. Tuttavia gli Sharma e i Gupta vivevano in due città abbastanza distanti e appartenevano a due differenti caste e classi sociali. I loro ambienti sociali erano totalmente diversi e non ho alcuna esitazione nel ritenere che i membri delle due famiglie non avevano mai avuto occasione di conoscersi prima di questo episodio. [continua a leggere utilizzando il menu di navigazione in basso a sinistra]

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