Misteri: Balene e delfini perdono sempre più l’orientamento
Misteri: Balene e delfini perdono sempre più l’orientamento
Molti si chiedono perché parecchi cetacei finiscono per spiaggiarsi, perdendo l’orientamento e andando quindi incontro a morte certa.
Sono state fatte parecchie teorie a riguardo, ma una delle più interessanti è quella rivelano alcuni scienziati.
Si è sempre sospettato, ma non si avevano abbastanza prove, che i segnali sonar ( segnali che emettono ad esempio i sottomarini) potrebbero essere responsabili degli spiaggiamenti di balene e delfini. Ora i ricercatori hanno dimostrato che le balene sono colpite da questi disturbi acustici e che, a causa di questi segnali, smettono di mangiare, e nuotano disorientate verso la terra ferma.
E’ noto che i cetacei abbiano il senso acustico molto più sviluppato dell’essere umano, tant’è che sono in grado di comunicare tra loro utilizzando una frequenza di suono che, per quel che ne sappiamo, varia dai 20 Hz a 10 kHz (la banda tipicamente udibile da un umano è da 20 Hz a 20 kHz), tuttavia la maggior parte delle balene emette suoni a circa 15-20 Hz, anche se pare che nel 2004 dei biologi marini hanno registrato il canto di un’esemplare a 52 Hz.
Il suono riveste un ruolo centrale per le balene, lo usano per comunicare tra loro (canti delle balene) e per orientarsi (ecolocalizzazione) nelle acque oceaniche profonde e scure.
Per capire meglio di cosa si tratta, ecco un audio con registrazione video di un sonar militare subacqueo:
Negli ultimi numeri di “Biology Letters” e “Proceedings della Royal Society B” degli scienziati dimostrano alcuni degli effetti negativi del rumore sonar sul comportamento delle balene, che può avere conseguenze fatali.
Il primo lavoro di ricerca è stato concentrato sugli effetti dei suoni sonar sulle balene dal becco di Cuvier. I risultati mostrano che questo tipo di balene reagisce quando sente un suono emesso da sonar militari.
Il secondo articolo scientifico riporta uno studio effettuato su 17 balenottere azzurre, che sono considerate come specie in via di estinzione dalla IUCN (World Conservation Union). In questo esperimento, le balene sono state divise in diversi gruppi e sottoposte a diverse onde sonar. I risultati mostrano che le balene smisero di cercare di nutrirsi per circa 62 minuti dopo essere state esposte al sonar, destabilizzando così il loro bilancio energetico. Meno energia significherebbe anche più spiaggiamenti.
Se questa teoria è corretta, si è risolto il mistero degli spiaggiamenti di questi cetacei, e lo stesso si potrebbe dire per i simpatici delfini.
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