Gruppo BRICS

BRICS

Per trasformare il mondo unipolare e privare l’Occidente della sua posizione dominante è nata su iniziativa di Mosca, il gruppo BRICS, organo consultivo permanente composto da Russia, Cina, India, Brasile e Sud Africa. Le più importanti economie emergenti.

Il nome

Nel 2001 l’economista Jim O’Neill ha proposto l’acronimo BRIC per indicare le quattro economie del mondo che hanno registrato la crescita più rapida del PIL. Brasile, Russia, India e Cina. Dopo l’unione del Sud Africa (2010) il gruppo BRIC, si trasformò in BRICS.

Nel novembre 2010 il Fondo monetario internazionale (FMI) ha incluso i Paesi BRIC tra i dieci paesi con il diritto di voto più elevato. A seguito della mancata ripartizione delle quote, giacente presso il Congresso degli Stati Uniti, una cui redistribuzione era stata avanzata dai paesi del BRICS, questi ultimi hanno dato vita a una propria strutturazione finanziaria autonoma (New Development Bank), alternativa al FMI durante il loro 6º summit a Fortaleza, in Brasile, il 15 luglio 2014.

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Punti chiave

I paesi che ne fanno parte rappresentano cifre importanti a livello globale (43% della popolazione mondiale), e un territorio enorme (quasi 38,5 milioni di chilometri quadrati).

Le dimensioni strategiche continentali, enormi quantità di risorse naturali, partecipazione al commercio mondiale e la rapida crescita del PIL attirano sempre più gli investitori.

Le statistiche mostrano che i paesi membri del “gruppo” possono convertirsi nell’economie dominanti mondiali entro il 2050.

Lo sviluppo attivo delle economie del gruppo BRICS permetterà loro di convertire la crescita economica in influenza politica, ovvero perdita della posizione di leader dell’élite economica occidentale.

Il BRICS ha stabilito forti legami con i paesi dell’America Latina. L’Argentina mostra il suo interesse nel gruppo. Inoltre, gli esperti internazionali prevedono che in futuro anche l’Indonesia potrebbe far parte del gruppo.

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Infografica – I Paesi del BRICS in numeri

La loro presenza sulla scena mondiale

 

Le principali risorse che sostengono le economie dei paesi che fanno parte del BRICS

  • Brasile – prodotti agricoli
  • Russia – risorse minerali
  • India – risorse intellettuali economiche
  • Cina – forte base industriale
  • Sud Africa – risorse naturali

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I passi verso un’economia più indipendente

I paesi BRICS decidono di rafforzare la cooperazione economica con l’uso delle monete nazionali.

Nel luglio 2014 nasce la Nuova Banca di Sviluppo, in inglese New Development Bank BRICS (NDB BRICS) con sede a Shanghai. Un’istituzione finanziaria nata dagli accordi interstatali raggiunti durante il sesto summit dei BRICS tenutosi a Fortaleza il 15 luglio 2014, dove erano rappresentate le cinque principali economie mondiali emergenti. Esse si propongono come alternative al gruppo del G7 occidentale, nell’intento di scalzare il ruolo di preminenza degli Stati Uniti e dei paesi europei e di superare il predominio valutario del dollaro. L’istituto sarà attivo operativamente a partire dal 2016. La sua sede sarà a Shanghai, mentre a Johannesburg verrà aperta una succursale per la regione africana.

La Nuova Banca di Sviluppo ha un capitale iniziale di 50 miliardi di dollari e conterà su un fondo strategico di capitali di riserva per far fronte a eventuali crisi valutarie e alle pressioni a breve termine sulla liquidità chiamato Accordo sui Fondi di Riserva (Contingent Reserve Arrangement – CRA), con un potenziale di 100 miliardi di dollari. La Cina contribuirà al fondo per 41 miliardi, Brasile, India e Russia per un ammontare di 18 a testa e il Sudafrica per 5 miliardi.

Nello stesso anno l’Università BRICS, associazione delle principali università dei paesi membri del gruppo. In realtà si tratta di un certo numero di università che fanno parte del BRICS, tra le migliori 10: Tsinghua University (Cina), Università di Pechino (Cina), Lomonosov Moscow State University (Russia), Fudan University (Cina), Nanjing University (Cina), Università Cinese delle Scienze e della Tecnica (Cina), Shanghai Jiao Tong University (Cina), Università di San Paolo (Brasile), Zhejiang University (Cina), e Universidade Estadual de Campinas (UNICAMP) situata in Brasile.

Nasce l’idea della creazione in futuro di una moneta e un sistema finanziario unico.

Nasce il proposito di lanciare un’agenzia di rating propria.

[Nota: Un’agenzia di rating o agenzia di valutazione è una società che assegna un giudizio o valutazione (rating) riguardante la solidità e la solvibilità di una società emittente titoli sul mercato finanziario. I “rating” sono dei voti su una scala predeterminata, generalmente espressa in termini di lettere e/o altri simboli. Esistono molte agenzie di rating, ma le più conosciute e influenti sono la Standard & Poor’s, Moody’s Investor Service e Fitch Ratings, tutte e tre società partecipate da grandi multinazionali. Queste società sorgono per aiutare ad affrontare i problemi di asimmetria informativa presenti sul mercato al fine di aumentarne l’efficienza a livello globale fornendo informazioni utili d’investimento. Gli investitori presenti sui mercati si affidano infatti ai giudizi emessi dalle agenzie di rating per decidere quali titoli comprare e in che misura, a seconda della predisposizione al rischio dei soggetti investitori.]

La cooperazione tra il Brasile e la Russia in cifre

Flusso commerciale bilaterale (in dieci anni si duplica):

  • 2004 – 2.600.000.000 $
  • 2007 – 5.200.000.000 $
  • 2010 – 6.000.000.000 $
  • 2013 – 5.700.000.000 $

Bilancio import-export 2013

  • Brasile –> Russia 3.000 miliardi
  • Russia –> Brasile 2.700 miliardi

Il Brasile occupa il primo posto nell’interscambio commerciale tra Russia e America Latina

Principali prodotti esportati da Russia a Brasile:

  • Fertilizzanti minerali (70% nel 2013)
  • Acciaio laminato
  • Armi e munizioni

Dal Brasile alla Russia:

  • Carne bovina e suina (51% nel 2013)
  • Zucchero
  • Caffè
  • Calzature
  • Tabacco

Collaborazione politica

  • Appartenenza al G20 e BRICS
  • Appoggio russo all’accesso del Brasile al Consiglio di Sicurezza come membro permanente

 

Libri che trattano l’argomento:

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