I pesticidi poco dannosi per la salute
Follie sui pesticidi poco dannosi per la salute
Siamo alle solite, le persone pur di vendere un prodotto (o incassare denaro) sono disposte a sacrificare la salute degli altri, e in molti casi anche quella dei propri familiari o amici, anche se dubito che certe persone siano circondate da vere amicizie, nella maggior parte dei casi si tratta solo di parassiti o il conveniente di turno. Ad ogni modo, un certo Tom Vilsack, un ex avvocato della Monsanto (sarà uno dei tanti) sostiene che la gente non dovrebbe preoccuparsi degli alimenti che vengono trattati con pesticidi perché sono completamente sicuri. Wow! Al giorno d’oggi dopo tutta l’informazione rilasciata dai vari ricercatori, giornalisti e blogger, è un po’ come sostenere che gli asini siano in grado di volare. Ci vuole del coraggio per spararle così grosse, eppure accade.
Proprio così, l’approvvigionamento alimentare americano (si tratta di una questione americana, ma anche da noi non c’è da star tranquilli) è pieno di pesticidi letali. Ma il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA), guidato dall’ex avvocato della Monsanto Tom Vilsack, dice che la gente non dovrebbe preoccuparsi, perché i pesticidi sono completamente sicuri da mangiare! In poche parole..
Gli ultimi dati sui pesticidi rilasciati dalla USDA Agricultural Marketing Service (AMS) sostengono che la maggior parte della contaminazione da pesticidi su frutta fresca, verdura, burro, e altre materie prime alimentari è al di sotto dei limiti di tolleranza di legge stabiliti dalla Environmental Protection Agency (EPA).
Solo in 23 campioni di oltre 9000 prodotti alimentari esaminati, dice l’USDA, presentavano residui di pesticidi superiori ai livelli di tolleranza stabiliti. Sulla base di questo, l’agenzia sta ora sostenendo che l’approvvigionamento di cibo non pone problemi di sicurezza, e che i consumatori possono mangiare senza preoccupazioni.
Ma ciò che l’agenzia non sta divulgando è che i livelli di tolleranza “cambiano continuamente a causa della lobby aziendale” (e non c’è da stupirsi). Poiché sono necessari più pesticidi per far crescere organismi geneticamente modificati (OGM) e altri alimenti di fabbrica innaturali, sono quindi necessari nuovi limiti.
Non solo l’EPA continua a valutare la sicurezza di pesticidi in isolamento, ignorando gli effetti di sinergia, ed esposizioni reali di molti pesticidi diversi, inoltre sembra che l’agenzia abbia ceduto alle pressioni delle aziende aumentando i limiti di sicurezza per noti pesticidi pericolosi.
Già nel mese di settembre, per esempio, il gigante Syngenta Crop Protection LLC ha chiesto all’EPA di aumentare la tolleranza legale per i pesticidi neonicotinoidi sulle colture. I neonicotinoidi, come forse ricorderete, sono ora ampiamente considerati i nemici numero 1 delle api, che fortunatamente (da non molto tempo) sono stati vietati in gran parte dell’Europa. Ed è Monsanto, il fornitore dell’erbicida mortale Roundup, il quale ha chiesto all’EPA di aumentare il limite consentito di glifosato sulle colture. Secondo Truthstream Media, il nuovo limite potrebbe raddoppiare la quantità di residui di glifosato ammessi su colture oleaginose come la soia e colza, portandolo da 20 parti per milione (ppm) a 40 ppm. [L’olio di colza viene ricavato dai semi della pianta. L’olio viene usato in alimentazione dopo essere stato raffinato e miscelato ad altri oli poiché all’origine ha sapore e odore poco gradevoli. L’olio di colza contiene acido erucico, tossico per gli esseri umani ma usato come additivo alimentare in piccole dosi. Proprio per il contenuto di acido erucico l’olio di colza non era ammesso per l’alimentazione umana in Italia. Tuttavia la legislazione varia in altri paesi. Inoltre, l’uso dell’olio di colza per la produzione di biodiesel potrebbe essere una valida alternativa ma solo per pochi veicoli per sostituire in tempi rapidi i combustibili per autotrazione attuali. E per concludere – La colza è stata collegata a effetti negativi per gli affetti da asma e febbre da fieno. Secondo alcuni il polline della colza sarebbe all’origine dell’aumento dei disturbi respiratori. Tuttavia questo è improbabile poiché la colza è una pianta ad impollinazione entomofila, i cui granuli vengono trasportati principalmente dagli insetti. Forse l’odore caratteristico del fiore viene impropriamente associato dagli allergici ai loro disturbi. C’è anche qualche recente prova che l’uso estensivo di questo e simili oli vegetali nell’alimentazione stia portando a un consistente aumento nei casi di degenerazione maculare dell’occhio ‘Wikipedia’]
Qualcuno sostiene che Wikipedia non sia affidabile al 100% perché tutti in qualche modo possono contribuire inserendo informazioni. Ma d’altra parte, oggi dubito che esistano informazioni affidabili al 100%. Ognuno dice la sua e molti pensano alle loro tasche, come avrai capito non parlo solo di Internet. Quindi sta al nostro buon senso fare, o meno, affidamento alle informazioni che vengono divulgate (in generale, con qualsiasi mezzo). Personalmente non mi fido più di nessuno, (va beh, probabilmente sono sempre stato così, che caratteraccio!) non che io sia il sapientone di turno, però preferisco cercare da me, perché per sentito dire… non mi soddisfa. Non mi accontento di ascoltare 1-2 fonti, ho bisogno di valutarne il più possibile e cosa importante, rimanere imparziale, perché altrimenti trovo solo notizie che mi fanno comodo e non è detto che le nostre idee siano sempre le più attendibili. Da quando ho cominciato “veramente” a curiosare in cerca di “sapere” o di consapevolezza se preferite, mi sono reso conto, con il passare degli anni, che più si pensa di aver capito (o di essere vicini) una determinata cosa e più ci si rende conto di aver ancora molto da imparare. Perché in fin dei conti è così che funziona, più si apprende e più ci troviamo di fronte a cose nuove, e ad altre ancora da scoprire. E’ un po’ come se tutti noi siamo per natura dotati di un livello di consapevolezza base, molti si fermano per varie ragioni o semplicemente per comodità perché non hanno alcun interesse nell’oltrepassare questo muro immaginario, e quindi preferiscono farsi “pilotare” dalle idee di altri, non rendendosi conto che questi possono benissimo non essere affidabili, poiché essere un personaggio famoso non significa necessariamente essere una persona vissuta e quindi saggia. Eppure questo è l’italiano medio (forse l’umano medio).
Non hai compreso queste ultime righe? non fa niente, passa oltre, mi andava di occupare spazio scrivendo a casaccio. 😉
USDA sostiene che non esegue test sul glifosato perché sarebbe troppo costoso.
Tutte queste esposizioni hanno un effetto cumulativo, secondo lo scienziato indipendente Anthony Samsel e la scienziata del Massachusetts Institute of Technology (MIT) Stephanie Seneff, che insieme hanno pubblicato uno studio sui danni specifici causati da una costante esposizione al glifosato.
“Ha un impatto insidioso e negativo sul corpo, perché si manifesta lentamente nel tempo, procurando infiammazioni dei sistemi cellulari in tutto il corpo”, questo è quanto hanno sostenuto in uno studio pubblicato all’inizio di quest’anno.
“Le conseguenze sono la maggior parte delle malattie e condizioni associate a una dieta occidentale, che comprendono disturbi gastrointestinali, obesità, diabete, malattie cardiache, depressione, autismo, infertilità, cancro e il morbo di Alzheimer”.
Pur essendo l’erbicida più popolare per il suo uso globale, il glifosato può anche essere il più mortale. Eppure l’USDA evita appositamente di testare questo prodotto sugli alimenti, sostenendo che tali test siano troppo costosi e poco pratici. Parlando a Reuters con la condizione di mantenere l’anonimato, un portavoce USDA ha dichiarato che i test di glifosato sono “estremamente costosi” per essere eseguiti su base regolare, quindi l’agenzia sceglie la strada più semplice, ovvero di non eseguirli.
Sostanzialmente l’USDA non si pone alcun problema, anzi, per l’agenzia il problema non esiste nonostante il fatto che il glifosato è stato approvato con la clausola che la sua presenza sul cibo sarebbe rimasta sotto una soglia tollerabile stabilita.
“E’ stato un errore enorme, sia da parte del governo degli Stati Uniti, che dell’industria biotech di promuovere e rilasciare prodotti senza studi indipendenti a lungo termine”, sostiene Henry Rowlands, direttore di Sustenable Pulse, circa l’uso continuato di prodotti come glifosato che non hanno alcuna garanzia sulla salute dell’umano.
“Ciò di cui ci stiamo occupando ora riguardo erbicidi a base di glifosato è una situazione simile a quella che tutti abbiamo dovuto far fronte nel 20° secolo con PCB, DDT e Agent Orange”.
Alcune fonti: reuters – usda – truthstreammedia – mdpi – momsacrossamerica
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