Sovrappeso e obesità
Sovrappeso e obesità
Oggi vorrei consigliare una lettura alle persone che hanno (grossi) problemi di sovrappeso. Si fa poca attività fisica e si mangia in abbondanza fin quando un giorno ci si rende conto di aver raggiunto dimensioni e peso allarmanti. Non dev’essere facile trovare il coraggio di sottoporsi a certi interventi chirurgici (quando le diete non funzionano), bisogna anche valutare l’effetto rischio con tutta una serie di analisi mediche.
Credo che informarsi sull’argomento possa in qualche modo aiutare le persone che per paura di tali interventi rischiano la vita.
L’indice di massa corporea è un dato biometrico, espresso come rapporto tra peso e quadrato dell’altezza di un individuo ed è utilizzato come un indicatore dello stato di peso forma.
Tuttavia va precisato che tale indice è di frequente utilizzato in maniera grossolana, in quanto non integrato da un fattore basilare come il sesso e da caratteristiche morfologiche di base, quali larghezza delle spalle, larghezza ossea del bacino, circonferenza cranica, rapporto tra lunghezza delle gambe e lunghezza del tronco, corporatura di tipo tendenzialmente muscoloso o flaccido e altri fattori. È inoltre fondamentale considerare la percentuale di massa grassa e massa magra del soggetto. Ad esempio, un paziente di 90 kg e 155 cm di altezza può essere normopeso, se ha una percentuale di massa magra (muscolare) maggiore della percentuale di massa grassa.
L’Indice di Massa Corporea (IMC, kg/m2) si calcola dividendo il peso, espresso in kg per il quadrato dell’altezza, espressa in metri, come indice indiretto di adiposità.
In base a questa formula, l’indice di massa corporea di una persona che pesa 75 chilogrammi ed è alta 1 metro e 80 centimetri sarà quindi uguale a:
75 / (1,80 * 1.80) = 75 / 3.24 = 23,1
Calcola il tuo indice di massa corporea: www.salute.gov.it/portale/salute…
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) e la medicina nutrizionale usano delle tabelle come la seguente per definire termini come “magrezza” fino a “obesità”. Si ritiene che questa indicazione sia un importante indicatore per la mortalità (fattore rischio).
Il libro è di facile comprensione e nonostante sia composto di sole 120 pagine, tratta argomenti indispensabili e molto utili per chi si trova ad affrontare determinate scelte (naturalmente sono presenti anche le immagini):
- Epidemiologia
- Dalla strada all’ambulatorio – Un primo orientamento
- L’azione preventiva
- Terapie nell’obesità patologica primitiva
Quelli appena elencati sono alcuni capitoli del libro.
“L’evoluzione umana è avvenuta grazie alla combinazione fra accumulazione ed utilizzazione di energia prodotta dagli alimenti ottenuti in un ambiente ostile. Nel tempo la situazione si è capovolta: gli alimenti diventano di largo consumo, tende a sparire l’impegno fisico per intensità e durata e, in compenso, appaiono stress e insoddisfazioni esistenziali nella quasi immobilità dei corpi. Nei Paesi ricchi si manifesta l’assillo delle diete, delle palestre, di limitare i danni alla salute dovuti ad una iperalimentazione e alla scarsa mobilità fisica, nei Paesi poveri il problema è opposto. L’obesità si avvia ad assumere i caratteri dell’epidemia: dagli anni ’80 gli obesi aumentano fino a raggiungere un tasso doppio, l’obesità diviene ben visibile. Il fenomeno raggiunge i Paesi in via di sviluppo man mano che l’alimentazione, gli stili di vita e le condizioni di lavoro si uniformano al mondo occidentale. In definitiva, l’origine dell’obesità è multifattoriale: dominanti ambientali e culturali ed una incerta componente genetica. Che cosa si può fare per prevenire, combattere e curare l’obesità?”
Tratto da Obesità e chirurgia. Dal genotipo alla sleeve gastrectomy laparoscopica.
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